Via libera alla Manovra: le Legge di Bilancio 2026 è stata approvata dal Senato con 110 si, 66 i no e 2 astenuti. Soddisfatto Giorgetti.
Alla fine la tanto discussa Manovra 2026 è stata approvata. Via libera alla Legge di Bilancio con il Senato che ha detto sì con 110 voti. 66 i contrari e due gli astenuti. Al netto della soddisfazione espressa dal ministro dell’Economica, Giorgetti, non sono mancate le polemiche con la protesta delle opposizioni poco prima del voto sulla fiducia sulla manovra. I senatori di Pd, M5S e Avs hanno esposto dei cartelli rossi con diverse scritte contro la Premier: ‘Voltafaccia Meloni’

Manovra approvata: la soddisfazione di Giorgetti
“Sono convinto che sia una buona Legge di Bilancio che conferma una traiettoria positiva per il paese e per gli italiani”, ha commentato il ministro per l’Economia, Giancarlo Giorgetti. “Adesso vale 22 miliardi”. In questo senso, il politico ha spiegato come l’ammontare “è salito perché con l’ultimo maxi-emendamento abbiamo integrato gli stanziamenti per Transizione 5.0, la Zes e sull’adeguamento prezzi”.
“Le misure sulle imprese in manovra rispondono alle esigenze degli industriali”, ha aggiunto ancora Giorgetti a margine del via libera in Senato al testo del ddl. “Se andate a vedere le richieste del presidente di Confindustria Orsini prima dell’inizio della legge di bilancio, vedrete che quadrano esattamente con il tipo di risposte che abbiamo dato”.
Il prossimo step alla Camera
Dopo il via libera alla manovra 2026 con 110 voti positivi, adesso il provvedimento andrà alla Camera per l’ok definitivo da trovare entro il 31 dicembre, termine fissato per evitare l’esercizio provvisorio. Come anticipato, attraverso il parere della commissione Bilancio, cinque misure sono uscite dal testo del maxiemendamento, dopo i dubbi del Quirinale. In particolare si fa riferimento “alla norma che consentiva agli imprenditori condannati per aver sottopagato i propri dipendenti ma si erano attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi di non pagare gli arretrati; di due norme sulle porte girevoli nella pubblica amministrazione; di una sulla disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati e di un’altra sulla revisione della disciplina del personale della Covip”, ha precisato il Corriere della Sera.